Le droghe sono un serio e difficile problema che attanaglia la nostra società in particolare modo i giovani in età evolutiva
- Marzo 8, 2025
- dalla Redazione
08 Minute
Quarta pagina
Le droghe sono delle sostanze chimiche di origine vegetale o prodotte artificialmente, che causano gravi effetti fisici e psicologici e più prepotentemente, provocano disturbi ed espongono a seri rischi i consumatori.
Tutte le droghe agiscono sul sistema nervoso centrale, in particolar modo sul cervello, alterando il circuito dei nostri neurotrasmettitori, ovvero il sistema di comunicazione tra le varie cellule nervose, di cui è formato appunto il cervello umano.
Tali modificano a lungo termine la mediazione chimica a livello cerebrale, alterando la personalità, gli atteggiamenti e il comportamento di chi le assume, oltre che provocare dipendenza sul corpo e sulla mente, alterazione dello stato mentale, perdita del sonno e della fame (in alcuni casi) e narcosi al dolore.
Le droghe sono un serio e difficile problema che attanaglia la nostra società in particolare modo i giovani in età evolutiva e purtroppo coinvolgendo anche gli adulti.
Come ben sappiamo l’adolescenza, come ogni fase della vita, è caratterizzata da cambiamenti profondi, sia dal punto di vista fisico sia emozionale che comportamentale ed hanno alla loro base processi psicofisiologici in evoluzione.
Le fasi di cambiamento molto spesso però possono essere difficili da superare, coinvolgono sia gli adolescenti che gli adulti. Le difficoltà quando sono sentite come insormontabili quale migliore distrazione dell’uso di droghe?
Anche la vita degli adulti può essere difficile rappresentata da molteplici problemi che abbracciano il lavoro, la famiglia, i figli e la moglie o il marito.
L’uso di droghe può apparentemente soddisfare la mancanza di intraprendenza personale, un carattere debole o meglio un’incapacità di affrontare le difficoltà. Le droghe avrebbero quindi la funzione anestetica di consentire una fuga dalla sofferenza, offuscando i processi mentali. Indispensabili sono le strategie di prevenzione attraverso l’azione in rete o in coppia, il coinvolgimento di istituzioni, realtà del territorio, comunicando nel modo giusto, rafforzando la presenza di esse in strada. Solo così si possono ottenere risultati positivi a lungo termine. La prevenzione dovrebbe prevedere che ogni adulto (sotto forma di automedicazione) entri in relazione con gli adolescenti e decida di misurarsi nella relazione educativa. Se ci fosse questo prerequisito fondamentale, ogni luogo diverrebbe luogo di prevenzione. Tali luoghi di prevenzione potrebbero essere: la casa, le scuole, le palestre, dove i genitori, gli insegnanti e i tutor dovrebbero creare rapporti relazionali profondi caratterizzati dalla conoscenza dei pensieri dei ragazzi e degli adulti. Il confronto adeguato può suscitare emozioni e sensazioni affettive positive incoraggiando i giovani e gli adulti motivandoli ad affrontare le inaspettate difficoltà eventuali che la vita riserva.
Quando però, si è nel tunnel senza uscita è fondamentale l’intervento di esperti in materia, quali psicologi, psicoterapeuti che predispongono un trattamento personalizzato per le dipendenze.
Tale trattamento si concentra sulla modifica di pensieri negativi disfunzionali che poi portano all’assunzione di sostanze o all’uso problematico di un oggetto da cui si sviluppa dipendenza (droghe, alcool, slot machine, shopping, internet..). I pensieri negativi sono solitamente dei pensieri negativi su di sé, sugli altri e sul mondo che generano sofferenza e che la persona tenta di ridurre con il comportamento patologico (la dipendenza). L’intervento psicologico è quello, quindi, di rendere critica la persona su tali pensieri, modificarli e apprendere strategie comportamentali più funzionali per gestire le emozioni negative.
Dottoressa Ester Di Rosa
La psicoterapia aiuta a riconoscere e affrontare le emozioni intense
Senza giudizio, permettendo di esplorare il dolore e il lutto in modo sano.
Supporto emotivo
Il terapeuta può offrire un sostegno empatico, in grado di ridurre la solitudine e il senso di isolamento che spesso accompagna la perdita di un figlio.
Gestione del trauma
Per molti genitori, la perdita di un figlio è un trauma profondo. La psicoterapia può aiutare a lavorare attraverso le ferite emotive, riducendo l’intensità del trauma nel tempo.
Accettazione e resilienza

Attraverso la psicoterapia,
Molte persone imparano a vivere con il dolore senza che questo domini la loro vita, sviluppando nuove modalità per far fronte alla sofferenza.
Riorientamento della vita
Sebbene la perdita di un figlio cambi profondamente una persona, la psicoterapia può aiutare a trovare nuovi modi di vivere e di relazionarsi con il mondo, pur mantenendo vivo il ricordo e l’amore per il proprio bambino.
Ogni percorso di lutto è unico, e il supporto psicoterapico può essere personalizzato per adattarsi alle esigenze e alle esperienze individuali di chi affronta questa sofferenza. Se qualcuno che sta vivendo un dolore simile si sente sopraffatto, cercare un terapeuta qualificato può davvero fare la differenza per poter affrontare il processo in modo sano.
Sollicitudin feugiat nisl, lorem interdum pellentesque. Massa, scelerisque in placerat rutrum hac scelerisque habitasse. Amet ultricies massa nec, ornare faucibus facilisi quisque leo iaculis. Velit consequat in aliquet ullamcorper tristique pulvinar adipiscing sem. Imperdiet augue cras pretium at lectus congue leo feugiat. Eget sit nunc nullam fringilla ut sem eget quis.

Discover the insights that drive our global conversations
Notizie Simili
Nessun articolo trovato.