Ercolano ormai è governata da anni da individui che hanno dimostrato di non avere a cuore le sorti della città, pseudo amministratori che curano solo il proprio orticello e quello dei "loro", personaggi costantemente in cerca di autore, in cerca di un posto al sole, in eterna campagna elettorale e non sono io a dirlo, ma gli scarsi risultati pressoché evidenti. Ormai tutto è chiaro, si gioca a carte scoperte e, pure quando qualcuno crede che le cose non si sappiano, è solo perché al momento fa comodo fare finta di non sapere, ma tutti abbiamo l'asso nella manica, come si suol dire, stavolta il vento sta cambiando e prenderà direzioni ben mirate. Certa gente, pur di essere eletta, è disposta a scendere a patti col diavolo, a tradire, a pugnalare alle spalle chi da sempre definiscono amico o amica. Siamo circondati da persone che amano speculare sulla pelle altrui, questa insulsa arte appartiene agli sciacalli e alle sciacalle, la lascio a chi e' più bravo o più brava di me nell'arte di manipolare, di servirsi delle persone o di approfittare delle debolezze e delle fragilità altrui. Non si costruiscono carriere servendosi degli altri, annientando e calpestando il prossimo, speculando sulla "legalità" , in quest'ultimo caso poi un vero e proprio affronto a chi, lottando per determinati valori e ideali, ci ha rimesso la vita! Prima o poi arriva per tutti la resa dei conti ed ognuno pagherà il suo conto, per molti sarà salatissimo, ve lo garantisco.

 

Avv. Loredana Gargiulo

 

Come un abile torero il cittadino "onesto" impara ben presto a sue spese a schivare gli assalti di un "sistema" spietato nei confronti dell'anonimo, del non appartenente "a". Ci troviamo a commentare la materializzazione della peggior forma di imperialismo occidentale che il Paese abbia subito negli ultimo decenni. Una volta si idolatrava e nel contempo di demonizzava lo Scudo Crociato a cui si attribuivano poteri occupazionali e chiavi magiche in grado di aprire qualsiasi porta. Come un'immagine votiva si teneva sul comodino l'effige di Giulio Andreotti, tra i fondatori dell'Italia "moderna" nonché depositario di segreti che se svelati avrebbero seriamente destabilizzato le istituzioni. Un uomo di un'intelligenza fuori dal comune,  nocchiero di navi sempre giunte in porto nonostante le forti tempeste incontrate durante le traversate. Ad oggi emblema assoluto del potere, testimonial di come in determinati ambienti si possa tutto ciò che si vuole senza lasciare alla "plebe" il diritto di dimandare...(ci perdoni il Sommo Poeta per l'aver preso in prestito e personalizzato gli immortali versi). Il popolo, sotto sotto, ammirava le capacità di un capo di governo nonché presidente della DC capace di creare dal nulla occupazione per migliaia e migliaia di italiani. Andreotti è stato per anni anello di congiunzione tra politica, massoneria e poteri paralleli che mai hanno nemmeno pensato di sfidare apertamente il "Giulio nazionale".

Oggi ci troviamo al cospetto di mezze figure, politicanti della scuola dell'obbligo, improvvisati burattini pronti a danzare al tempo dei rispettivi padroni. La progressiva perdita di valori, il dilagare dell'apparire sull'essere hanno notevolmente favorito l'offensiva di faccendieri senza scrupoli, sciacalli in doppio petto pronti a mascherarsi da agnelli per poi sfoderare i canini al momento opportuno colpendo la massa mortalmente alla giugulare. Quando controlli l'occupazione e l'economia nazionale controlli la gente. Un principio che i massoni conoscono bene e inculcano con minuziosa precisione ai propri adepti. Il lavoro, come lo intende un cittadino "comune", è inammissibile per certa gente, qualcosa di talmente lontano dalla megalomania dei potenti da rendere un impiegato, operaio, funzionario, artigiano copia fedele di uno dei personaggi più noti del cinema italiano, Fantozzi. All'eterna ricerca di un equilibrio che non può trovare Fantozzi si inchina ai mega direttori di turno a loro volta tentacoli di una piovra che si apre a raggiera in ogni settore della società, controllandola ad ogni livello. Resiste a queste ciniche incursioni l'individuo che non cerca lo scontro diretto ma fiero delle proprie idee si fa scivolare addosso l'ipocrisia e il bigottismo di un'Italia che si sta facendo in quattro per unire il Sud al Nord Africa. In merito lasciamo qualsiasi considerazione alla capacità d'analisi e all'intelligenza dei lettori. “Lo spreco della vita si trova nell’amore che non si è saputo dare... nel potere che non si è saputo utilizzare, nell'egoistica prudenza che ci ha impedito di rischiare e che, evitandoci un dispiacere, ci ha fatto mancare la felicità" (Oscar Wilde).

 

Alfonso Maria Liguori

 

Il nostro comune e' in predissesto, il piano di riequilibrio finanziario è stato approvato dal Consiglio comunale nel marzo del 2021 ( senza alcun voto contrario), poi approvato miracolosamente dalla Corte dei Conti nel gennaio 2023, ma sotto stretto controllo semestrale della stessa. Nell'ambito delle misure adottate per sanare gli oltre 40 mln di debiti, il nostro comune ha ben pensato di penalizzare le scuole, mentre il sindaco e l'assessore Saulino, assessore alla pubblica istruzione, continuano a farsi i selfie con scolari e studenti, con sorrisi e abbracci, così tutti ci illudiamo di vivere in un'oasi felice. Veniamo ad analizzare le misure in questione. Nel piano di riequilibrio finanziario si legge:


1) Trasferimento degli uffici di finanza e controllo dall'attuale sede (Villa Ruggiero) con un risparmio annuo a regime di 40.000 euro (circa 3.300 euro mensili).

2) Rifunzionalizzazione dei locali comunali attualmente destinati a scuola materna (l'amministrazione non sa che si chiama scuola dell'infanzia da oltre venti anni) per la quale viene indicata a regime una minore spesa annua pari ad euro
96.000 .

Quanto al punto numero uno occorre fare alcune osservazioni:
Nel Documento unico di programmazione 2023/2025, approvato dal Consiglio comunale finalmente con tre voti contrari, si legge che gli uffici di finanza e controllo dovranno essere trasferiti presso la scuola Ungaretti. Per adattare i locali dell'edificio scolastico, il comune ha richiesto l'autorizzazione ad un uso diverso di un mutuo della Casa Depositi e Prestiti, inizialmente acceso per effettuare interventi per la sicurezza stradale, un mutuo di oltre duecentomila euro. Mi chiedo: è normale spendere, sottraendo soldi alla sicurezza stradale, oltre duecento mila euro per risparmiare 40.000 euro l'anno? È una domanda legittima e magari potremmo rivolgerla anche alla Corte dei Conti. Non solo! Nel Documento di programmazione emerge una palese contraddizione: nel paragrafo "Ambito scuola e cultura" si afferma che l'amministrazione si impegna ad offrire soluzioni e sostegno alle istituzioni scolastiche e che, attraverso apposite forme di finanziamento, saranno effettuati interventi strutturali ad hoc per RECUPERO E SANIFICAZIONE DI SPAZI, PER ADATTARLI ALLE NUOVE ESIGENZE E PER RIORGANIZZARE GLI AMBIENTI ABBANDONATI.

Ricapitolando: si occupano spazi scolastici, contraddicendo gli scopi prefissati dal Dup. Per risparmiare 40 mila euro l'anno se ne spendono oltre 200 mila, si sottraggono spazi alle istituzioni scolastiche in piena contraddizione con gli impegni presi nel dup per la scuola e la cultura. Ci si chiede altresì: è normale consentire l'accesso nella scuola di personale non addetto, tra dipendenti e utenza degli uffici finanze e controllo in pieno dispregio della fondamentale e preminente tutela dei minori? L'interesse dei minori prevale su ogni cosa! Quanto al punto n. 2, a proposito della scuola a Via Marconi, nel Documento di programmazione si stabilisce che la stessa dovrebbe essere concessa alla Città Metropolitana in comodato d'uso, quindi gratuitamente per 20 anni e che i costi per la gestione saranno a carico della Città Metropolitana, e ci credo! L'avete chiusa proprio per risparmiare i costi di gestione eh! Quanto al concetto di rifunzionalizzazione vorrei chiarire che lo stesso significa "destinare qualcosa ad una funzione diversa da quella precedente", quindi perché avete stabilito di destinare l'edificio di Via Marconi alla medesima funzione, ovvero quella scolastica? Mi sfugge qualcosa? Chiedo. E pensare che per partorire questi disastri spendiamo un milione di euro l'anno per le indennità e i gettoni spettanti a sindaco, assessori e consiglieri: i nostri " luminari". Questo è davvero un comune fuori dal comune!

 

Avv. Loredana Gargiulo

 

Ogni donna ha il diritto di rifarsi una vita: bello slogan ma la realtà è spesso diversa.  Blatera tanto di diritti questa pazza e contraddittoria società votata solo al consumismo esasperato ma dal passare alle parole ai fatti ce ne vuole. Sempre pronti a puntare il dito contro i più deboli gli "oligarchi", che rappresentano spesso la feccia di ogni comunità, trattano con disprezzo donne ree solo di non adottare stili di vita stereotipati, in linea con l'ipocrisia borghese che caratterizza da troppo tempo il vissuto di Paesi come l'Italia. Ad una donna non viene perdonato di essere separata, con figli,  di aver tentato di ricominciare magari in realtà geografiche lontane da quelle originarie. Pronta la gogna sociale supportata dai social, strumenti a mezzo dei quali gettare fango sulla vittima di turno con inumana cattiveria. Non esageriamo: qui si prova piacere nel guardare una persona soffrire, sopraffatta dalle difficoltà esistenziali, sola con figli da crescere e circondata da contesti ostili. La prova inconfutabile dell'infimo livello raggiunto sotto il piano filantropico da contesti urbani che disonorano, con il proprio modus operandi, la tradizione storica che li contraddistingue. Le meretrici, quelle da salotto economicamente indipendenti e con tanto di marito mecenate nonché "cornuto contento", si concedono il lusso di etichettare con termini dispregiativi donne a cui la vita ha riservato sgradevoli sorprese identificando nelle stesse il vero cancro della società. Queste pessime, un giorno sicuramente chiamate a dare conto da un'Entità superiore, rappresentano con la loro stessa esistenza un'offesa per ogni essere umano onesto, di sani principi e soprattutto amante della meritocrazia. Loro, le signore con la "s" minuscola, non hanno bisogno di particolare curriculum: la carriera la costruiscono ad "apertura di gambe", frequentando palestre e farm per tenersi sempre in tiro ed abbindolare il "pollo" di turno.

Campionesse di "letto", professioniste della prestazione sessuale diffondono il loro insano credo tra le giovanissime creando generazioni di oche giulive votate esclusivamente all'apparire e per nulla interessate all'essere. Addio cultura, inutili e per falliti materie umanistiche, storia, filosofia: avanti tutta con intrallazzi, truffe, corruzioni, tutto quello che possa favorire un benessere economico che non deve mancare mai. Altrimenti come guardare poi gli altri dall'alto in basso, come umiliare la gente con particolare riferimento a chi madre di figli e sola fatica vistosamente a sbarcare il lunario. Dovremmo su un tema del genere compiere tutti attento esame di coscienza, interrogarci sul mondo che stiamo lasciando ai nostri figli, sulle difficoltà che dovranno affrontare a casa della scelleratezza delle nostre azioni sul piano morale, economico, politico. Siamo veramente prossimi al punto di non ritorno eppure andiamo avanti con disarmante incoscienza. Tendiamo una mano a chi ne ha bisogno, smettiamola di definire "sante/i" solo nostri congiunti, con particolare riferimento a mogli/mariti - compagni/compagne: siamo tutti esseri umani e come tali caratterizzati da debolezze e difetti, sicuramente superiori ai pregi. Soprattutto non siamo eterni, rammentiamolo sempre. In merito S. Agostino diceva:" Non sei che un ospite: passi, e vedi" (Hospes es: transis et vides).

 

Alfonso Maria Liguori

 

L'inutilità dell'essere senza amore: illusioni e surrogati della società moderna. Da tempo ormai siamo ostaggio di ritmi produttivi frenetici che lasciano poco spazio alla cura della sfera emotiva, al nutrimento dello spirito filantropico che dovrebbe animare i rapporti interpersonali. Monadi allo sbando in realtà profondamente condizionate da componenti spazio temporali sovente futili ci si trova a ricercare sé stessi senza riuscire a costruire un equilibrio stabile tra il mondo esterno e le nostre reali pulsioni. Questo status rappresenta il primo stadio della profonda confusione di sentimenti: nella stragrande maggioranza dei casi molteplici fattori impediscono all'amore vero, quello che toglie il fiato e rende la vita migliore, di concretizzarsi con gravi ripercussioni sulla percezione dell'affettività da parte del soggetto. Le reazioni a questo punto sono prevalentemente due: puntare alla realizzazione economica attraverso connubi con partiti doc o chiudersi ai sentimenti per vivere esclusivamente di rapporti occasionali a sfondo sessuale. In entrambi i casi il finale è purtroppo scontato: mancato raggiungimento del benessere interiore e crescente stato di frustrazione man mano che si avanza con l'età. La società del consumismo smisurato tenta di porre rimedio a questa infelice condizione anestetizzando le persone con proiezioni oniriche a lungo raggio: stili di vita alternativi, attaccamento morboso all'effimero, cura eccessiva dell'apparire sull'essere.

Risultato: ci si ritrova alle soglie della vecchiaia ringiovaniti nell'aspetto, alla meglio, da qualche chirurgo estetico, illusi di essere immortali e di poter fare a 80 anni le stese cose che si facevano a 20. Insane convinzioni che alimentano esponenzialmente l'industria farmacologica e quella del benessere nell'accezione più completa del termine. Peccato che poi ci si renda conto troppo tardi che forse sarebbe bastata una carezza al momento giusto da parte della persona giusta per rendere questo breve percorso terreno meraviglioso. Non si possono comprare sentimenti, emozioni, stati di grazia psico/fisica che solo il vero amore può donare. Inutilità quindi dell'essere senza amore inteso quale motivazione fondamentale dello stesso vivere, possibilità ineguagliabile di apparire per quello che si è senza filtri o cortine fumogene a coprire le reali personalità. In merito pensiamo alla riflessione, sempre attuale, di William Shakespeare :"Attraverso le vesti stracciate si mostrano i vizi minori: gli abiti da cerimonia e le pellicce li nascondono tutti".

 

Alfonso Maria Liguori

 

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