L'area occidentale di Napoli , Fuorigrotta, Bagnoli, Pianura e Soccavo, continua a subire fortemente l'influenza dei clan . Nelle note della DIA si legge :" Le dinamiche criminali del territorio, che comprende la zona di Bagnoli e di Cavalleggeri d’Aosta, sono state influenzate dalla cattura dei capi dei contrapposti gruppi, D’AUSILIO e GIANNELLI. Si assiste, di conseguenza, a un tentativo di riposizionamento nello scacchiere criminale, sia da parte dei clan preesistenti che di quelli emergenti, tra i quali il sodalizio NAPPI-ESPOSITO. Le organizzazioni camorristiche che operano, invece, a Fuorigrotta, insistono secondo le seguenti direttrici territoriali: la zona intorno allo Stadio San Paolo è sotto il controllo del clan ZAZO; il rione Lauro della famiglia IADONISI; l’area compresa nel circondario delle vie Giacomo Leopardi e via Cumana è appannaggio del sodalizio BARATTO-BIANCO, a cui è aggregata la famiglia CESI, a sua volta in buoni rapporti con il gruppo GIANNELLI. A Pianura operano, in contrapposizione tra loro, i sodalizi PESCE-MARFELLA e MELE, famiglia, quest’ultima, con cui si sarebbe alleato il clan LAGO, da tempo in declino. Tempo addietro, in esecuzione di un provvedimento di fermo, convalidato dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, sono stati tratti in arresto quattro soggetti responsabili di rapina, già affiliati al menzionato sodalizio MELE, che stavano tentando di costituire un gruppo autonomo, scontrandosi con l’ex clan di appartenenza. Nella parte bassa di Soccavo è presente, invece, la famiglia SORIANIELLO. Nel Rione Traiano si contendono il monopolio del narcotraffico i clan PUCCINELLI e CUTOLO, in grado di controllare il mercato degli stupefacenti sia attraverso la gestione di propri punti di smercio, sia attraverso il costante rifornimento delle piazze di spaccio del Rione, dove viene anche imposto il pagamento di una tangente". Il cosiddetto "sistema" non ha mai smesso di operare a Napoli e nell'hinterland muovendo fiumi di denaro frutto di attività illecite, in particolare spaccio di stupefacenti, usura, estorsioni, gioco d'azzardo, contrabbando e sfruttamento della prostituzione. A proteggere certa gentaglia una spessa coltre di omertà che cuce le labbra di chi avrebbe tanto da dire per aiutare la Giustizia. Purtroppo la gente si sente troppo spesso abbandonata dalle istituzioni: un particolare che gioca a favore della camorra, paradossalmente considerata in alcuni quartieri ancora "ente assistenziale". Un murales in Viale Giochi del Mediterraneo tristemente recita:" Voglio rubare senza essere arrestato, voglio lavorare per lo Stato". Una frase che dovrebbe far riflettere molto, scuotere le coscienze di chi avrebbe, sulla carta, il potere di cambiare in meglio le cose...se solo si volesse realmente.

 

Alfonso Maria Liguori

 

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