La sindrome del precario affligge milioni di lavoratori Stress, ansia, frustrazione, notti in bianco e depressione sono infatti le dirette conseguenze del vivere costantemente in uno stato di incertezza tra contratti di lavoro in scadenza, dubbi sul rinnovo e spettro della disoccupazione all’orizzonte. Una costellazione di sintomi che ha già un nome, "sindrome del precario" e un’estensione epidemica passano le notti in bianco e la mattina arrivano al lavoro con l’ansia e il cuore in fibrillazione perché ogni giorno potrebbe essere l’ultimo e la cattiva notizia può arrivare all’improvviso e da chiunque. La sospettosità che ne deriva è infatti un altro elemento chiave della sindrome del precario: datori e superiori diventano nemici pronti a colpire e ogni collega è un potenziale traditore. Uffici e fabbriche vengono vissuti come fossero alternativamente campi di battaglia o palcoscenici in cui mettersi in mostra cercando di evitare il peggio. Il capo va accontentato sempre e comunque, ma una volta tornati a casa la rabbia repressa si sfoga. E a farne le spese sono le persone più care, amici e familiari.

Il fisico manifesta Tachicardia, insonnia, tensione, dolori articolari, mal di testa sono infatti i primi sintomi; i quali nascondono la paura di essere licenziato. Questa realtà purtroppo attanaglia molti italiani ed è necessario aiutare a prevenire i disagi psicologici che si stanno diffondendo troppo velocemente nel nostro Paese. Fondamentale ed utile mantenere la calma per salvaguardare qualità e produzione e sperare di resistere così alla crisi. L’intervento psicologico è indispensabile per gestire al meglio l’instabilità che attanaglia i lavoratori.

 

Dottoressa Ester Di Rosa

 

Dall'Aula Pessina del Dipartimento di Giurisprudenza per la presentazione del libro del Prof Pasquale Tridico "Governare l'economia per non essere governati dai mercati", un libro che consiglio a tutti di leggere per capire la reale e concreta situazione economica ad ogni livello. Con il Prof Tridico ci vedremo anche ad Ercolano tra pochi giorni insieme al nostro Presidente Giuseppe Conte per il Congresso Provinciale del Movimento. Ascoltare il Dott. Gratteri non ha prezzo: un Uomo che lascia chiaramente intendere che non fa sconti a niente e a nessuno. Immenso, un grande Magistrato! Onora Quanti esami sostenuti nell'aula Pessina del Dipartimento di Giurisprudenza ai miei tempi! Mentre ascoltavo piacevolmente l'intervento del Dottor Gratteri, i ricordi cominciavano a riempire i meandri della mia memoria, ma non mi sono distratta, ascoltavo attentamente. Il Procuratore ha sottolineato più volte che su sindaci, presidenti di regione, assessori, consiglieri, insomma su politici, amministratori, potrebbe scrivere dei temi, li conosce come le sue tasche. Si è dichiarato favorevole a determinate misure, come il reddito di cittadinanza o il bonus per l'edilizia, ma ha precisato che la legge istituiva di tali tipi di misure deve necessariamente contenere anche gli anticorpi, perché si sa in Italia come va a finire, anche la legge con i più nobili intenti finisce per divenire uno strumento per commettere atti illeciti. Il Procuratore ha sottolineato l'importanza delle misure atte a ridurre la povertà in ogni caso, perché, come ha ben spiegato, molti politici in campagna elettorale sfoggiano banconote, buste della spesa et similia per accaparrarsi i voti, approfittando della fame e della povertà di tante persone. Subito dopo le elezioni, però cambiano pure la scheda telefonica, la povera gente non li vede più. Il famoso do ut des! Grande Dottor Gratteri!

 

Avv. Loredana Gargiulo

 

Il 13 dicembre scorso sono stati inaugurati i lavori per la riapertura di Via Semmola, chiusa al traffico da quasi undici anni. Dopo così tanti anni finalmente si vede uno spiraglio di luce per una strada storica, una strada che collega la parte bassa alla parte alta della città di Ercolano. Ero presente all'inaugurazione in rappresentanza del Comitato Cittadino, presenza doverosa nel rispetto delle battaglie portate avanti senza sosta e nonostante l'abisso che mi separa dall'attuale amministrazione, abisso creato dalle profonde divergenze ideologiche sulla gestione della res publica. Il Comitato cittadino non ha mai spento i riflettori nel corso di questi undici anni, ha sempre evidenziato, senza mai fermarsi, i disagi creati dalla chiusura della strada, oltre allo scempio paesaggistico-ambientale davvero inconcepibile ed inaccettabile. In qualità di legale del comitato in questi undici anni non sono mai stata ferma tra istanze, esposti e denunce, non ho mai smesso di richiamare l'attenzione dei mass-media: copiosi gli articoli sui quotidiani e diversi i servizi sui tg locali e regionali. Non ci siamo mai arresi, perché da subito abbiamo ben compreso che se fosse calato il silenzio, Via Semmola sarebbe caduta nell'oblio, nel dimenticatoio della pubblica amministrazione. Nel 2015, dopo tante proteste, siamo riusciti ad ottenere l'apertura del passaggio pedonale, almeno siamo riusciti a far sì che i pedoni potessero transitare. Nel 2017 ho provveduto, su richiesta dell'amministrazione, alla stesura di un parere legale sulla questione, sempre mossa da un unico scopo, quello di essere utile alla causa, al bene comune, in collaborazione con i due legali incaricati dall' amministrazione. Al parere legale sarebbe dovuta seguire un'azione giudiziaria da parte dell'ente, mai intentata ad onor del vero, ma ignoro il perché, non mi è stato mai spiegato.

Finalmente l'anno scorso il Ministero comunicava all'amministrazione che erano stati stanziati dei fondi per la riapertura di Via Semmola e che pertanto avrebbe presentato un progetto attraverso la nuova società concessionaria. Attualmente la pendenza della strada è intorno al 14%, mi è stato riferito che con l'odierna progettazione la medesima dovrebbe aggirarsi intorno al 13%, comunque siamo fuori dal limite massimo imposto dalla normativa vigente che corrisponde al 7-10% aumentabile fino all'11% e solo in determinati casi. Il progetto messo in esecuzione nel 2013 risale ad una variante del 2003, passata "inosservata" poi nella conferenza di servizi del 2005? Le distrazioni fatali? L'attuale amministrazione non ha responsabilità in merito al progetto originario, si è ritrovata la strada già interrotta, ma non ha fatto un granché, dal 2015 ad oggi, si è soltanto svegliato dal letargo il ministero, costantemente attenzionato dai cittadini. Ora non ci resta che vigilare sull'esecuzione dei lavori, sperando solo che a qualche cittadino non vengano "mal di pancia" per tutelare la sua "oasi felice". Ad ogni modo resto profondamente convinta che Via Semmola resterà il simbolo della negligenza, della superficialità e dell'incompetenza della pubblica amministrazione: lottare per la sua riapertura ha dimostrato senso civico, riaprire la strada significa restituire dignità ai cittadini.

 

Avv. Loredana Gargiulo

 

Vania Fereshetian, Signora nella vita e nel lavoro, rappresenta un'icona per quanti credono nella professionalità e nel carisma femminile quali punte di diamante nel settore artistico. Sin da piccola è abituata ad un clima artistico infatti la nonna era la prima attrice soprano di Viviani. La madre è stata la controfigura della grande Anna Magnani. In casa Fereshetian quindi si respira aria di teatro e cinema a tutto tondo. Inizia da ragazzina a fare le prime recite scolastiche, finisce poi in RAI lavorando  con volti noti come: Paolo Bonolis, Claudio Lippi, recitando poi con Domenico Modugno, Giuliana de Sio, Angela Luce e  Regina Bianchi, ed è proprio Regina Bianchi che la inserisce nel mondo del teatro, dove oltre a studiare comincia anche a lavorare come attrice. Dirige diverse compagnie teatrali portandole in scena nei vari teatri di Napoli con commedie di diverso genere inedite e non , musical e spettacoli musicali. Partecipa attraverso bandi comunale a feste di piazza ed eventi vari occupandosi dell'organizzazione e la direzione artistica degli artisti. Collabora con varie associazioni per la realizzazione di cortometraggi per il Giffoni film festival e non solo. Per alcuni anni gestisce a Pozzuoli 'A Puteca 'e ll' Arte. Sceneggiatrice e  regista di cortometraggi di produzione propria pone la sua attenzione sviluppando tematiche sociali a difesa dei più deboli. Scrive racconti, "Anima"esce sulla rivista di "Lulù che fa storie" una rivista tutta al femminile. Redattrice sul giornale on-line "Napoli Village" e Napoli Net (cartaceo). Ora impegnata su alcuni nuovi racconti e nuovi cortometraggi. Nel Gennaio 2023 esce il  cortometraggio ."Oltre lo sguardo"  Un lavoro di produzione della "Preludio film"  regia di Vania Fereshetian, sceneggiatura di Lina Marino e Vania Fereshetian. Sempre nello scorso gennaio con "Preferisco abbracciarti"   regia e sceneggiatura di Vania Fereshetian, viene concluso l'anno accademico dei ragazzi dell'Associazione  " Il sole a mezzanotte" dove la regista tiene un corso di CineTeatro. Il corto tocca la tematica sociale più  frequente negli adolescenti  " l'uso improprio dei telefonini". Attualmente  insegnante di recitazione e sceneggiatura cinematografica e teatrale. Vince il premio " L'eccellenza Napoletana" conferitole per il suo impegno a valorizzare l'arte e la cultura della nostra città. Vania quali sono i fattori cosiddetti " rischio" per una donna nel suo settore artistico?

"l mio purtroppo non è un settore facile, da nessun punto di vista. Le donne sono ancora sotto-rappresentate come registe e sceneggiatrici in ambito cinematografico e televisivo. Secondo un rapporto del Center for the Study of Women in Television and Film, solo il 16% dei registi di film top-grossing del 2019 era donna. Le donne possono sperimentare discriminazione in vari modi, tra cui il mancato accesso a opportunità di lavoro, la retribuzione inferiore rispetto ai colleghi uomini e l'esclusione da reti professionali. Il settore dell'intrattenimento è stato oggetto di numerose denunce di molestie sessuali e abusi, e le donne possono essere particolarmente vulnerabili a tali comportamenti Le donne possono anche affrontare pressioni finanziarie, poiché spesso devono bilanciare il lavoro con le responsabilità di cura della famiglia e possono avere meno accesso al finanziamento rispetto ai loro colleghi uomini. Essere donna può anche significare essere soggette a una rappresentazione stereotipata come registe e sceneggiatrici, ad esempio essere relegate a generi considerati "femminili" come la commedia romantica o la dramma familiare. La mancanza di supporto, mentoring e opportunità di networking, spesso investe le donne, il che può renderle meno competitive nel settore. Per affrontare questi fattori di rischio, è importante che l'industria dell'intrattenimento lavori per promuovere l'uguaglianza di genere, combattere la discriminazione e creare un ambiente di lavoro sicuro e inclusivo per tutte le persone, indipendentemente dal genere. Ciò può includere l'adozione di politiche per la parità di retribuzione, la promozione di programmi di mentoring e networking per donne, la creazione di ambienti di lavoro sicuri e rispettosi e l'adozione di misure per prevenire e affrontare le molestie sessuali e gli abusi".

Ritiene che alla donna siano date le stesse chance di un uomo o in merito c'è ancora da fare?

"Anche se in molte società si è lavorato per colmare il divario di genere nell'ambito artistico, sfortunatamente, ci sono ancora molte disuguaglianze che devono essere affrontate. In molti campi dell'arte, uomini e donne non hanno ancora le stesse opportunità.In sintesi, sì, secondo me, uomini e donne non hanno ancora le stesse opportunità nel campo artistico. Ci sono ancora molti pregiudizi e stereotipi da affrontare, ma sono ottimista sul fatto che con il tempo, la situazione possa migliorare e che si possa lavorare per creare un ambiente più equo e inclusivo per tutti gli artisti, indipendentemente dal loro genere"-

Alle giovani donne che volessero avvicinarsi al suo mondo quale consigli darebbe?

"Consiglio innanzitutto di studiare e formarsi il più possibile, sia a livello teorico che pratico. Leggere libri, manuali e saggi sulla regia e sceneggiatura, guardare film di tutti i generi e di tutte le epoche, analizzandone la struttura, la narrazione, la caratterizzazione dei personaggi e la regia. Frequentare corsi o workshop specifici sulla regia e sceneggiatura, per imparare le tecniche e gli strumenti del mestiere, e per entrare in contatto con altri appassionati e professionisti del settore. Creare una propria rete di contatti e collaborazioni, partecipando a festival, eventi e incontri del mondo del cinema, e candidandosi a borse di studio, residenze artistiche o altri programmi di sostegno alla creazione cinematografica. Scrivere e girare cortometraggi o altri progetti audiovisivi a basso budget, per mettere in pratica le proprie conoscenze e competenze, e per costruirsi un portfolio e una reputazione nel settore. E infine, non arrendersi mai alle difficoltà e alle discriminazioni che ancora purtroppo esistono nel mondo del cinema, e continuare a lottare per i propri diritti e opportunità, ispirandosi alle registe e sceneggiatrici che hanno aperto la strada in questo campo. In pratica, se ci credete veramente, non rinunciate mai ai vostri sogni , ma conquistateli giorno per giorno".

 

Alfonso Maria Liguori

 

"Lo sport allontana dalla strada e dalle ciniche tentazioni della stessa": messaggio ai giovani dell'atleta Annalisa Izzo. Preparatrice ed agonista nel bodybuilding Annalisa Izzo si rivolge alle nuove leve e lo fa con il carisma di una donna con la D maiuscola che ha imparato a superare i propri limiti nelle attività dinamiche, con spirito di sacrificio e grande umiltà. "Oggi i nostri ragazzi - ha precisato Annalisa Izzo - sono continuamente bombardati da cattivi modelli comportamentali. I media ci propinano soggetti insulsi quali detentori del vivere "in", depositari dei segreti per distinguersi nel branco ed imporsi ad ogni livello nella società. L'obiettivo è possedere ed apparire: non importa a che prezzo, l'importante è prevaricare il prossimo con inaudito cinismo. Niente di più sbagliato, delirante, diseducativo. Nulla si ottiene dall'oggi al domani: questi miracoli avvengono solo nelle favole come quella di Collodi dove il buon Pinocchio si trova a fare i conti ben presto con l'amara realtà. Quando preparo una persona in palestra, quando mi concentro per una gara, quando sono in famiglia, cerco di esprimere sempre il meglio di me nel rispetto di chi mi vive accanto.

Un modus operandi che ho appreso anche grazie all'attenzione riservatami dal mio preparatore Giuseppe Romano, professionista ed uomo eccezionale.  In tal senso un sorriso può molto così come la lealtà con la quale interagiamo con il prossimo. Purtroppo siamo abituati a vedere morbosità ovunque: basta accendere la televisione o navigare in rete per apprendere nefandezze di ogni genere, violenze sessuali, fisiche, psicologiche messe in essere da esseri indegni di far parte della società civile. Riscopriamo allora il piacere di un sano complimento, lo stile sottile e senza tempo di un atto cavalleresco nei confronti di una donna da parte di un uomo, la voglia di realizzare qualcosa di costruttivo gli uni con gli altri e non contro". Annalisa Izzo è una persona speciale: molto concreta, sensibile, seria, una "dea" amante della famiglia e profondamente rispettosa di chi versa in precarie condizioni esistenziali. Soprattutto molto attenta ai giovani e alle problematiche che li affliggono.

"Ragazzi state lontani dalla droga - ha concluso Annalisa Izzo - da uno "sballo" che vi allontana dalla realtà  ma non la migliora. Un momento di ebrezza, l'illusione di provare piacere consumando sostanze stupefacenti o ubriacandosi può costare un prezzo veramente troppo alto, anche la vita. Quante volte abbiamo assistito a tragedie che si sarebbero potute evitare, quante volte abbiamo taciuto egoisticamente invece di attenzionarci dinanzi alle palesi difficoltà di un adolescente. Lo sport può molto se praticato correttamente. Non cadiamo mai nella trappola dei ciarlatani che promettono di cambiare la nostra immagine in pochi mesi trasformandoci in statue perfette. Soprattutto evitiamo di ascoltare consigli che sappiamo, in cuor nostro, sbagliati solo perché magari ricevuti da chi riteniamo come si suol dire "uno buono". Viviamo qualitativamente e non quantitativamente nella certezza di essere di passaggio sulla Terra, tentando di lasciare un esempio positivo, con le nostre azioni, a chi erediterà questo nostro mondo". Ben detto Annalisa: possa la sua stella brillare sempre di luce propria e donare tanta positività a chi avrà il piacere di interagire con lei. 

 

Alfonso Maria Liguori

 

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