Come ha reagito la popolazione del nostro capoluogo e provincia alle ulteriori restrizioni del periodo Natalizio? Come sempre. Una parte, quella più ignorante, quella che si sente invincibile, quella che preferisce credere alle cose più facili.. quella che “ a me non succede” non ha rispettato le regole imposte. Ha deciso di farsi come sempre leggi proprie, di sfidare le regole a dispetto di una libertà di fare e festeggiare tutti insieme a cui non ha voluto rinunciare. Perché “allora chiudessero tutto” ,perché “se posso uscire, posso bere, perché se voglio fumare, fumo”... che sarà mai soffiare fumo verso gli altri .. Queste persone sono le stesse che si riempiono d’un orgoglio che non hanno, urlando che “La Legge deve essere uguale per tutti” però poi quando c’è una regola per tutti che devono rispettare tutti, non lo fanno. Addirittura c’è chi ha pensato di potersi picchiare, organizzare risse, sputarsi in faccia, urlarsi rabbia e odio ingiustificati solo perché .. No, nemmeno c’è un perché. E che si sia d’accordo o meno con le scelte di chi governa, quella di fregarsene non è mai, una scelta accettabile. Per queste persone il Natale è stato un modo per dimostrare ancora una volta che l’inciviltà regna in troppi luoghi del nostro territorio e se davvero vogliamo che le cose cambino , prima di tutto dobbiamo cambiare noi cittadini, rinunciando a quella assurda e radicata convinzione che fregare il prossimo ci fa più.. forti. E poi c’è stata una buona parte, quella civile, quella responsabile, che ha seguito seppur malvolentieri, tutte le regole. Non ha festeggiato il Natale con tutti i familiari e amici, non ha assalito nei giorni precedenti i negozi per i regali, non ha fatto visita ai parenti anziani, non ha fatto assembramenti in piazze, davanti a chioschi o bar. Per queste persone il Natale è stato triste, malinconico, perché ha sottolineato, proprio in quei giorni , in maniera chiara e forte, tutto il disastro che ci è capitato, ha fatto rifiorire sentimenti come la paura e lo sconforto. Emozioni che hanno accompagnato molte albe e tramonti di questo ormai trascorso anno 2020 e che per molti di noi ha suggellato quel senso di impotenza che l’uomo ha nei confronti della natura. Una natura contaminata da sempre di batteri e virus ma contro i quali infondo pensavamo di essere sempre più forti. Per chi ha scelto il rigore, la distanza, la mascherina, ha riconosciuto dentro di se, un vecchio, antico precetto. L’unione fa la forza. Da soli non possiamo vincere nulla. Tantomeno un virus. Qualunque sia la verità, di questa tanto discussa, incerta, combattuta, dolorosa pandemia, qualunque sia stata la sua causa, se noi cittadini del Mondo vogliamo vincere questa guerra, dobbiamo convincerci che possiamo farlo soltanto se restiamo uniti e perseguiamo tutti principi come rispetto del prossimo e buon senso.

 

Marianna Alonzo

 

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