Liceo Classico ed attività imprenditoriale: un connubio in molti casi vincente. Un corso di studi che tempra l'individuo allenandolo alla riflessione, attingendo ai più alti valori della tradizione classica nell'accezione più nobile del termine. In merito evidenziamo un'interessante ricerca dell’Istituto Marcelline Tommaseo in Milano :" Lo sguardo sulla classicità con il suo rigoroso esercizio di pensiero potrà essere ancora funzionale, a patto di un ripensamento e un ammodernamento su metodi e materie. Ma, nel complesso, sarà ancora prezioso proprio per non avere un’utilità pratica diretta nel mondo delle imprese e delle organizzazioni, oggi chiamate a innovare e a cambiare di continuo". Un messaggio importante che lascia poco spazio alla libera interpretazione. Di fondo gli studenti del Liceo Classico vivono appieno le origini della civiltà occidentale, imparano a conoscere se stessi e il mondo studiando le tragedie, la storiografia, la poesia. Si cimentano  nella traduzione che, soprattutto al triennio, è anche  interpretazione. Diventano critici con la filosofia e consapevoli con gli approfondimenti, acquistano una forma mentis tale da poter affrontare con successo qualsiasi esperienza lavorativa con particolare riferimento a quella imprenditoriale. Fare impresa, soprattutto oggi, vuol dire confrontarsi con una società in continua trasformazione, dai ritmi frenetici che lasciano veramente poco spazio all'elemento umano. Oggi si lavora dalla tastiera di un pc, raramente incrociando lo sguardo dell'altro, incapaci di spingersi oltre l'orizzonte del proprio circuito produttivo. Al contrario la formazione classica consente di entrare maggiormente in sintonia con l'ambiente lavorativo estrapolando il meglio da ogni relazione. Conferisce inoltre una proprietà di linguaggio tale da lasciare poco spazio alla cattiva interpretazione o al fraintendimento, che nell'impresa si tramuta sovente in perdita di tempo e denaro. Oggi è sempre più tristemente di moda un noto proverbio latino:" Bene vixit qui bene latuit ( Ha vissuto bene chi ha saputo star ben nascosto): al contrario sarebbe opportuno mostrarsi, uscire dal guscio dell'indifferenza e dell'apatia sociale nel rispetto di quella componente interiore che molti chiamano "anima". Del resto il Sommo Poeta lo aveva ampiamente sottolineato nei versi della Divina Commedia:" Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza" (Inferno, XXVI Canto). Ecco, il Liceo Classico, se vissuto con abnegazione e attaccamento allo studio, è la palestra che consente ai giovani di potenziare le proprie attitudini rendendoli competitivi in qualsiasi circuito lavorativo. 

 

Alfonso Maria Liguori