Il 23 aprile del 2019 si spegneva in Parma Mario Fabbrocino, super boss della Nuova Famiglia e capo indiscusso dell'omonimo clan. Il ras Mario Fabbrocino avrebbe goduto per anni dell’appoggio di potenti clan partenopei del calibro dei Mazzarella. Ex "primula rossa" della camorra, padrino della mala tra nolano e vesuviano, Mario Fabbrocino, alias “ o’ Gravunaro” , detenuto per duplice omicidio dall’agosto del 2005, era considerato il "re" del  traffico di stupefacenti, controllando nel contempo  il mercato delle costruzioni, il racket tra San Gennaro Vesuviano e San Giuseppe Vesuviano, Ottaviano e San Gennarello, Palma Campania e Terzigno. Un business che Fabbrocino  ha sempre difeso dall’assalto di giovani esponenti di gruppi malavitosi nemici in cerca di “gloria” .

Mario Fabbrocino era cugino del padrino Carmine Alfieri e con lui vicinissimo per lungo tempo ad Antonio Gava, ex Ministro delle Poste e dell’Interno, ex Senatore della Repubblica e soprattutto ex colonna portante della Democrazia Cristiana. Un uomo potente Mario Fabbrocino, legato a cartelli principali della droga in Sud America e capace di infiltrarsi nelle istituzioni ai massimi livelli. Le ultime guerre di mala a Napoli e in provincia tra baby gang e vecchie famiglie avrebbero spronato vecchi ras del calibro di Fabbrocino a ricostituire, in modo più o meno velato, la piramide della Nuova Famiglia monopolizzando così il controllo degli affari illeciti su buona parte della Regione. Non solo : con le giuste alleanze napoletane gli attuali reggenti del clan Fabbrocino potrebbero tentare il colpaccio detronizzando sistemi camorristici attivi da anni nelle comunità vesuviane.

Una mossa che se ben giocata potrebbe fare del sodalizio criminale dei Fabbrocino gotha del "sistema" all’ombra del vulcano più famoso d’Europa. Insieme a Pasquale Galasso e Carmine Alfieri ( entrambi da anni collaboratori di giustizia ) Fabbrocino costituiva la cupola di un potere criminale dalle ramificazioni inimmaginabili. Ebbene oggi quella regale posizione all’interno della mala vesuviana potrebbe essere reclamata dagli eredi di un capo carismatico che ha saputo tener testa con successo persino alla NCO di Raffaele Cutolo.

 

Alfonso Maria Liguori

 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.

Ok