Questa volta all'interno della rubrica "Pianeta Venere" tratterò un tema tanto diffuso quanto interessante. Le donne sono sempre stanche. "Come stai?” Ci chiedono "Stanca” rispondiamo. Rispondiamo spesso così. Siamo adulte, siamo tante e siamo stanche tutte quante. Al di là dell'anno 2020 ,della pandemia, del virus e dagli ultimi eventi anche prima rispondevamo : " Sono stanca". "Come mai?” Ma questa non è la domanda corretta. Non siamo stanche perché lavoriamo troppo o dormiamo poco o mangiamo male o per carenza di ferro o potassio. Non è una stanchezza chimica, è esistenziale. Non siamo stanche per qualcosa. Siamo stanche di qualcosa. Io ad esempio spesso sono stanca dei miei pensieri che escono dal gregge, che poi non so arginare, ne ricompattare. Perché spesso sono io il lupo che minaccia di sbranare le certezze. Altre donne sono stanche dei sospesi: la lampadina da cambiare, la parete da imbiancare ,mezzo armadio pieno di vecchi vestiti che non vanno più, le mille cianfrusaglie di cui disfarsi. Per me è sempre stato più facile gettar via che sistemare, per altre è meglio continuare a sistemare quello che si dovrebbe buttare. Poi ci sono quegli oggetti che non si riescono proprio a lasciar andare. L’oggetto del rancore, l’oggetto del desiderio, l’oggetto delle angosce, l’oggetto della malinconia, l’oggetto dell'invidia e quello della nostalgia... A volte le donne sono stanche perfino di "mancarsi", quando si accorgono che non ci sono nel modo giusto o come vorrebbero e sono stanche di aver bisogno di quella stanchezza per sentirsi a posto, perché se non si sentono stanche sentono di non aver fatto abbastanza.

Sono stanche perché il riposo per alcune è la soddisfazione nel darsi da fare, di fare fatica. E quindi in verità non riposano mai. Sono stanche pure di concedersi , nel silenzio dei loro pensieri ,il tormento di dubbi inesistenti. Per alcune ci si sorprende di quanta resistenza possano fare ad accettare la felicità. Per giustificarsi si dicono che stanno attraversando un periodo complicato. Una fase. Ma la vita è tutta una fase complicata dell’esistenza. E.. le complicazioni , si sa, stancano ,ma è altrettanto certo che la stanchezza è a un passo dalla tristezza.. e la tristezza porta ad altra stanchezza ,i loro confini si rincorrono e quasi si toccano fino a rischiare di fondersi in un unico circolo vizioso. Se però la guardiamo dall'alto, la strada non è tutta in salita e con doppie curve di tornante , a volte c'è un buon raggio di visibilità nonostante la strettoia, basta guardare oltre e cambiare prospettiva. E magari proprio dove non ci si aspetta ci sono le strisce pedonali.. sono lì per farci cambiare rotta.. e allora non stanchiamoci di attraversarle perché dall'altro lato della stanchezza spesso c'è la giusta energia che è proprio a un passo .. dai momenti di felicità.

 

Marianna Alonzo

 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.

Ok