Il 31 dicembre del 2007 un innocente, una padre di famiglia, perdeva la vita a Torre Annunziata per mano della camorra. Si chiamava Giuseppe Veropalumbo. Come dimenticare una tragedia che scosse fortemente la coscienza di ogni componente della cosiddetta società civile. Un lavoratore esemplare, seduto a tavola con la figlia di pochi mesi sulle gambe, stroncato da un colpo di pistola esploso da camorristi senza scrupoli: in pochi attimi la serenità di una famiglia veniva distrutta per sempre, una bimba veniva ingiustamente privata di uno splendido papà, una moglie dell'amore di una vita. " Continuerò a battermi - ha dichiarato Carmela Sermino, vedova di Giuseppe Veropalumbo - perché sia resa giustizia non solo a mio marito ma a tutte le vittime innocenti di quel cancro sociale definito camorra. Chi crede di poter affrontare la vita con una pistola, uccidendo, taglieggiando, vendendo morte ai giovani è destinato alla piu' miserabile delle sconfitte. La violenza è l'arma dei vigliacchi, degi mezzi uomini: i veri "forti" sono quelli che si alzano ogni mattina e vanno a lavorare tra mille difficoltà, appagati dalla gioia della famiglia e dalla linearità di un'esistenza costruita sulla legalità. Per chi delinque solo disprezzo e nulla di piu'. Tutti possono cambiare però: invertire la rotta è possibile, mostrare di aver scelto la via del bene cassando il male in ogni sua forma è un atto di profondo coraggio.

Se si ha però la coerenza di ammettere i propri errori e pagare per gli stessi il prezzo dovuto alla società. Allora fate gli uomini una volta tanto, dite la verità, mondate una coscienza che non può essere del tutto svanita nei vostri cuori. Aiutate le istituzioni a fare giustizia, rispettate il dolore indescrivibile di chi ha perso troppo per la vostra ferocia, per il cinismo che caratterizza un modus operandi indegno, da condannare senza appello. Guardo negli occhi Ludovica, mia figlia, vorrei dirle tante cose: che si è fatta una donna, forte , sensibile, imparando prestissimo quanto la vita possa picchiare duro. A lei un plauso per non aver mai smesso, nonostante tutto, di credere nell'amore, nella bontà, nel prossimo. Questa è per me un'immensa soddisfazione: sono sicura che anche Peppe, dall'Alto, sia fiero della sua piccolina e di come non si sia mai arresa a logiche inumane. Lancio un appello soprattutto ai giovani: ragazzi usate solo fuochi d'artificio legali per salutare il nuovo anno, pensate alla vostra incolumità e a quella di chi anima le comunità in cui risiedete". Un abbraccio grande Carmela, la sua grinta, la sua abnegazione, il suo coraggio sia d'esempio positivo per tutti noi.

 

Alfonso Maria Liguori

 

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