Non si arresta il fenomeno della prostituzione: Napoli e la provincia nonostante l'emergenza Covid restano location ideali per le professioniste del sesso . Gettonatissimo il sistema degli incontri concordati su siti specializzati che ormai impazzano su internet. Contattando il numero di telefono che si trova a lato dell’annuncio risponde una voce femminile che con cortesia invita a non fare domande esplicite trattandosi ,sovente, di un “centro messaggi” e a scendere nei dettagli solo da vicino. Un modo scontato e banale per eludere eventuali controlli da parte delle forze dell’ordine. E’ evidente che il mercato del sesso a pagamento si stia ramificando in zone del vesuviano che in passato erano più gettonate per incontri tra coppie clandestine in alberghetti situati alle pendici del Vesuvio. Un fenomeno che sicuramente non sarà sfuggito agli operatori dell’ordine : dietro determinati business c’è sempre la mano nera della camorra che sotto varie forme trae beneficio dall’esercizio della prostituzione ormai sempre più spesso abilmente occultata in centri benessere. Qui occorre fare un’opportuna precisazione: massimo rispetto a chi svolge il proprio lavoro di massaggiatrice o addetta al benessere fisico nel rispetto delle legge e delle normative vigenti in centri a loro volta a norma sotto ogni profilo. Ma offendere l’intelligenza della gente violando in modo così banale le regole è ben altra cosa. Sembra che sia prendendo piede il mercato delle "insospettabili": impiegate, professioniste, insegnanti, casalinghe arrotonderebbero saltuariamente offrendosi a "generosi estimatori" a cui garantirebbero, tra l'altro, totale discrezione. Ed ecco che i chiacchiericci di quartiere si alimentano: massaie particolarmente curate, forse troppo, per recarsi semplicemente a fare la spesa o magari studentesse dal tenore di vita rilevante inducono le persone a ricondurre determinati atteggiamenti ad una forma di meretricio per così dire consumata "in sordina". Si parlerebbe di tariffe oltremodo popolari, 50/70 euro per godere della compagnia "fisica" di chi non sembrerebbe affatto una escort. Ci auguriamo che le autorità competenti avviino in tempi utili controlli a tappeto sul territorio onde stabilire la trasparenza delle attività svolte in cosiddetti centri massaggi o benessere , garantendo nel contempo sicurezza all’utenza che magari vi si reca per una seduta abbronzante, per un piercing o perfino per un tatuaggio. Ricordiamo che la normativa in vigore è estremamente rigida a riguardo richiedendo specifiche qualifiche da parte degli operatori per svolgere determinati ruoli e l’idoneità assoluta degli studi, soprattutto da un punto di vista igienico- sanitario. Della serie : dove c’è offerta c’è stata richiesta e oggi giorno , con la forte recessione in atto a livello nazionale, è facile capire quale tipologia di clienti possa permettersi di pagare dai 60 ai 100 euro per una diciamo così “prestazione ordinaria”.

 

Alfonso Maria Liguori 

 

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