Coppia "alfa": una realtà che può fare la differenza nella vita. Occhio però a non travisare il concetto. Due persone motivate, unite, decise, possono distinguersi all'interno di una società che lascia sempre meno spazio all'autonomia gestionale. Intrisi di falsa "globalizzazione" trascorriamo il nostro tempo, nella stragrande maggioranza dei casi, perseguendo modelli che riteniamo superiori al nostro standard di vita, emulando usi e costumi di chi, secondo un giudizio sovente errato, è riuscito ad imporsi sulla massa. Facile intuire le conseguenze: addio "ego", vento in poppa all'apparire in un desolante naufragio dell'essere. In tal senso una coppia "alfa" si sgancia da meccanismi convenzionali e schemi "borghesotti" spingendosi ben oltre il limite dello scontato, ovvio, banale. Esercita un fascino magnetico sulle persone che vi entrano in contatto: pianifica scelte e modus operandi senza badare alle considerazioni di Tizio o Caio. Guida il "branco" con uno charme marcato che conferisce alla stessa ruolo naturale di leader. Attenzione però a non confondere le cose: la coppia "alfa" non impone ma propone portando come modello la propria fenomenologia comportamentale. Dai semplici gesti quotidiani alle piu' articolate performance sociali la coppia "alfa" si evidenzia soprattutto per la libertà di movimento, per non essere  asservita ad alcuna moda del momento o stereotipo che dir si voglia. Soprattutto diventa un punto di riferimento concreto per tanti giovani che si affacciano alla vita titubanti, confusi, disorientati da un mondo che dalla storia ha imparato ben poco. Lo dimostrano le ultime vicende internazionali: due conflitti mondiali, la Corea, il Vietnam, l'Afghanistan sono finiti nel dimenticatoio insieme alle migliaia di giovani vite cadute combattendo guerre inutili e pretestuose, animate in realtà da interessi economici e non ideali. Quanto poco vale la vita dell'uomo per l'uomo: potremmo essere potenti esseri spirituali ma alla fine ci comportiamo peggio degli animali a cui indiscussa va la stima di chi scrive. Qualcuno anni addietro aveva coniato uno slogan:" Il sistema non si cambia, si abbatte": un principio veritiero  messo però in essere nel piu' scellerato dei modi, illudendosi con la violenza di ottenere benefici per il proletariato, per chi onestamente fatica a mettere insieme pranzo e cena. La storia non si cambia con il mitra: lezione ampiamente dimostrata nei secoli che ancora l'umanità rifiuta di apprendere, probabilmente anestetizzata da un egoismo genetico che supera abbondantemente la ferocia naturale di qualsiasi predatore.

 

Alfonso Maria Liguori

 

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