Guardia Particolare Giurata: un ruolo delicato e troppo spesso sottovalutato. In merito abbiamo raccolto le dichiarazioni di Massimo, Guardia Particolare Giurata originaria di Bagnoli, che da anni con onestà e professionalità svolge una mansione di grande responsabilità. "Quando si scende in campo - ha dichiarato Massimo - occorre adottare un modus operandi basato sulla riflessione, rapida e precisa, delle circostanze nelle quali ci veniamo a trovare: il tutto per applicare  procedure  corrette tutelando l'incolumità personale e quella di terzi oltre ad offrire un ottimo servizio agli istituti o aziende ai quali siamo lavorativamente legati. Mai farsi prendere dalla smania di reagire ad ogni costo, soprattutto per quel che concerne l'utilizzo dell'arma che abbiamo in dotazione. In merito ogni GPG dovrebbe continuamente aggiornarsi sull'utilizzo legittimo di uno strumento di lavoro per sua stessa natura delicatissimo: attenti al principio di legittima difesa e lucidi nel comprendere che una volta premuto il grilletto non si torna indietro. La paura è un'ottima consigliera perché ci spinge ad essere prudenti, a ragionare prima di muoverci in un modo o nell'altro: purché non sfoci nel panico che annebbia la mente riducendo drasticamente  tempi e qualità di reazione  dell'operatore. Quando ci si muove in ambienti angusti, bui, facciamo attenzione a non metterci in trappola da soli lasciandoci sempre una via di fuga e cercando di dare quanto meno è possibile le spalle al malvivente o intruso di turno. Gli eventi sono rapidi, imprevedibili, spesso confusi: non possiamo sapere con quante persone abbiamo a che fare, se sono armate e di cosa, quali siano le loro reali intenzioni. Pensiamo ad un'azione di sabotaggio che si distanzia enormemente da un tentativo di furto: cambiano le metodologie d'intervento e con esse gli atteggiamenti da adottare per muoversi in sicurezza. Ai giovani che si avvicinano a questo settore dico di prepararsi a dovere, di seguire  corsi di formazione come il primo soccorso al fine di offrire sempre il massimo supporto in ogni circostanza. Soprattutto rammentiamo sempre che un'arma, nello specifico una pistola, non è un giocattolo; deteniamola nel rispetto delle normative vigenti, evitiamo qualsiasi comportamento che esuli dalle principali norme di sicurezza in materia di utilizzo ed effettuiamo regolare manutenzione. Svolgiamo un ruolo delicato che richiede tanta buona volontà, professionalità e soprattutto buon senso: mostriamoci sempre all'altezza di un decreto che ci avvicina di fatto allo Stato e alle Forze dell'Ordine figlie di questa nostra Repubblica". Complimenti Massimo, le sue parole sono di monito non solo per i colleghi ma per ogni onesto cittadino membro della cosiddetta società civile.

 

Alfonso Maria Liguori

 

 

 

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