Aumento delle pensioni minime e corsie preferenziali per i pensionamenti: l'Italia ha bisogno di risposte. Quando avranno lasciato questa Terra le ultime generazioni dei cosiddetti lavoratori del "posto fisso" ,con relativa pensione decorosa, l'Italia si troverà a fare i conti con chi si è inserito nel circuito produttivo anche dopo i quarant'anni, maturando così credenziali contributive irrisorie. In altri termini verrà meno la spalla sociale dei papà, mamme, nonne, suocere che oggi consentono alle giovani coppie, in molti casi, di condurre una vita decorosa. Soprattutto per i nuclei familiari monoreddito, con fitto da pagare e figli a carico, la condizione esistenziale è diventata veramente critica. Immagiamo cosa accadrà quando cesserà l'erogazione dell'ossigeno fornito da chi è riuscito a godere di una pensione uguale o molto vicina allo stipendio percepito nei tanti anni di lavoro. Parliamo di destra e sinistra suscitando ormai solo ilarità, offendendo l'intelligenza di chi non crede più nella politica nauseato degli intrallazzi che caratterizzano la stessa. Ad ogni livello collusione e corruzione impazzano in barba a chi si ostina eroicamente a rispettare le leggi di un Paese sempre più distante dalle esigenze dei cittadini. Scarsa occupazione, inadeguata scolarizzazione, dispersione sociale e campagne consumistiche imbambolano le masse riducendole a greggi di pecore inermi nei confronti di cattivi pastori. Gente senza scrupoli pronta a lucrare sulla stupidità di chi crede di poter avere tutto in ventimila comode rate. Questo è un concetto che ribadiremo sempre: assurdo concepire che un operaio possa permettersi, grazie alla rateizzazione, lo stesso tenore di vita di noti imprenditori, professionisti, personalità dello spettacolo.

Lo si capisce quando è troppo tardi, ritrovandosi indebitati fino al collo per una macchina fuoriserie, un orologio d'oro o una vacanza di lusso. Come se vivere determinate esperienze bastasse a rendere il soggetto parte del jet set, di chi veramente "ha e può" potendosi permettere di "rilanciare" praticamente all'infinito. Delirante pensare che si possa cambiare senza adeguata scolarizzazione . Oggi le lauree escono dai fustini dei detersivi, si può diventare perfino medici conseguendo all'estero il titolo accademico in paesi praticamente sconosciuti. A cosa serva un tale curriculum francamente non lo si comprende: certo permette "agli amici degli amici" di ricoprire cariche, soprattutto nel pubblico, che richiedono come titolo di studio la laurea. Poco conta se poi non si è in grado di fare la "o" con il bicchiere: l'importante è poter godere del potere e dei compensi dati da uno status più simile al win for life che al lavoro. "ll primo che, avendo recintato un terreno, osò dire: questo mi appartiene, e trovò uomini abbastanza ingenui per credergli, quegli fu il vero fondatore della società civile" (Jean-Jacques Rousseau).

 

Alfonso Maria Liguori

 

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