L'ansia è uno stato emotivo, associato ad una condizione di allerta e di paura nei confronti di tutto ciò che è all'esterno. I sintomi sono preoccupazione perenne, tachicardia, pensieri negativi, angoscia, dolori allo stomaco, fino ad arrivare a sintomi più seri. Soffrire d’ansia è una cosa seria, ma cari lettori della rubrica ,vorrei raccontarla in questo articolo, in una versione che se non fosse tragica sarebbe comica. Come se a parlarne fosse la goffa Bridget Jones, personaggio della celebre commedia romantica, che nel suo mini appartamento londinese è in balia di pensieri che non riesce a fermare , che tiene in una mano una birra e nell’altra una camomilla. E tra un trucco sciolto e lo smalto perfetto vuol capire cos’è questa maledetta ansia che le viene tutte le volte che sale sulla bilancia. Il fatto è che in quei 45 metri quadri la povera Bridget rischia di essere letteralmente cacciata fuori di casa da tutti quei pensieri ingombranti, che crescono a dismisura, si gonfiano come mongolfiere, e fanno sembrare a un certo punto la casa troppo piccola per contenere loro e lei. Eppure, al massimo, dovrebbe essercene uno solo di pensiero .. che è quel numeretto sulla bilancia. Invece l’ansia è un sottile rivolo di paura che si insinua nella mente. E se incoraggiata, scava un canale nel quale tutti gli altri pensieri vengono attirati. Una calamita che dopo un po’ attira a se tutto, lasciando Il vuoto del niente. Ma se riflettiamo non è così, perché il Tutto è; E il niente è. L’una e l’altra formula arrecano uguale serenità. Perché sono reali. O tutto va bene, o non c’è niente che va male. L’ansiosa Bridget, per sua disgrazia ,invece rimane a mezza strada, perplessa, alla mercé di quel numero che la fa sentire incapace , è da lì , ogni numero dell' infinito , diventa un problema.. Come se ridurre il suo peso fosse una questione talmente urgente, e talmente pericolosa che se non risolta subito, entro al massimo tre giorni le conseguenze potrebbero diventare catastrofiche.. come ad esempio dover uscire con l’accapatoio perché null’altro più le andrà, oppure che sarà costretta a regalare le sue tanto amate louboutin perché le si ingrosseranno perfino i piedi, e il suo ragazzo la lascerà perché scambierà le sue guance per quelle di un criceto e gli farà ribrezzo. E se li elencasse tutti i suoi pensieri, potrebbe continuare per ore. Perché la cara Jones ,come tante persone, del loro patrimonio non hanno altro, che l’ansia di perderlo. Forse basterebbe riderci su come una matta riflettendo su come ci è piombata su pensieri fantascientifici come quelli... “uscire in accappatoio..” Forse la pazzia e le sue incomprensibili risate un tempo erano proprio questo: una valvola di emergenza per alleviare la pressione di un’ansia intollerabile. Siamo sempre più ansiosi di distinguerci per un talento o una perfezione che non possediamo, che apprezzarci semmai per i quindici talenti che possediamo. Eppure.. lasciata libera un’esistenza, senza mescolarla continuamente con l’ansia, fa decantare spontaneamente i suoi pensieri, che si depositano piano piano sul fondo e cristallizzano, a volte, in forme di rara bellezza.

Marianna Alonzo

 

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